Equitalia lascia alle società private di recupero crediti.

03.03.2016 19:04

Riscossione: in arrivo un Ddl sul recupero dei crediti insoluti dei Comuni.

 

Sono anni, ormai, che viene posticipato l’addio ad Equitalia nella riscossione dei tributi locali: i Comuni dovevano, già nel 2012, dotarsi di servizi ad hoc nella riscossione delle imposte, ma una serie di proroghe ha posticipato a giugno 2016 la data ultima per il passaggio di consegne. La riforma, in particolare, obbliga gli enti locali alla riscossione in via diretta, associata, o con concessionari privati iscritti all’albo: il che dovrebbe avvenire con società in house (ossia appartenenti agli stessi Comuni o da questi partecipate) o con soggetti esterni firmatari di apposita convenzione con i municipi. Di fatto, però, le amministrazioni locali non hanno mai provveduto a stipulare le convenzioni o a costituire le proprie società di riscossione.

 

Ora però, a sbloccare la situazione, interviene un ddl sulle “Misure per il recupero dei crediti insoluti della pubblica amministrazione”: la nuova legge crea una sorta di fase stragiudiziale del recupero crediti affidata a società private.

 

Tra la scadenza dei crediti e il recupero coattivo (effettuato, appunto, dalle nuove società che dovrebbero prendere il testimone ad Equitalia) ci sarà una fase intermedia, rivolta alla riscossione stragiudiziale: in tale forbice di tempo non si avrà quindi alcuna riscossione coattiva, pignoramento o misura cautelare (come fermi o ipoteche). Il tutto sarà gestito, dunque, al pari di una comunissima attività di recupero crediti privati.

 

Stando alla bozza, l’attività sarà affidata con gara pubblica ad agenzie con licenza e requisiti di qualità, con un contratto di servizio senza trasferimento di funzioni pubbliche.

 

La nuova gestione stragiudiziale del recupero dei crediti varrà solo per le tasse locali di “modesta entità” e il gettito sarà versato direttamente agli enti (nei bilanci natura, anzianità, possibilità di recupero dei crediti).

Le spese per il recupero potranno essere addebitate ai morosi purché “eque”.