Pignoramenti immobiliari: debitori subito fuori dalla casa
Anticipato il termine entro cui il debitore dovrà uscire dall’immobile pignorato, salvo che si tratti di prima casa.
Tra le novità della riforma sui pignoramenti immobiliari, non c’è solo la svendita delle case sottoposte ad asta giudiziaria (al quarto esperimento, infatti, sarà possibile partecipare con un’offerta libera), ma anche l’obbligo, per il debitore, di abbandonare immediatamente l’immobile pignorato. La novità si legge nel testo del ddl appena approvato dalla Commissione Giustizia e già approdato alla Camera per il voto.
Il legislatore ha, in mente, un radicale mutamento di rotta rispetto al passato, quando, nonostante il pignoramento in atto, il debitore continuava ad abitare il proprio immobile, divenendone di fatto il custode. Una situazione questa, tuttavia, che andava a confliggere con l’interesse a una solerte vendita dell’immobile. La mancanza di offerenti, infatti, era spesso dettata dalla paura di non riuscire a mandar via di casa il precedente proprietario e la lunghezza dei tempi degli sfratti, in questo, ha sempre dato man forte ai debitori.
Tutto questo, si diceva, sta per cambiare. Verrà anticipato il termine ultimo entro cui il giudice deve emettere l’ordine di liberazione degli immobili pignorati, ordine rivolto al proprietario pignorato. Tale ordine verrà intimato già con al momento della nomina del custode dell’immobile: in pratica, si tratta della fase iniziale della procedura esecutiva. Il risultato è che il debitore dovrà lasciare casa già a partire dalle battute iniziali del pignoramento, non potendo più contare sui tempi lunghi del processo esecutivo per procrastinare la sua permanenza in casa.
Qualora il debitore non adempia spontaneamente, si procederà all’immediata esecuzione forzata dell’ordine del giudice, se del caso per il tramite del custode o di altri ausiliari a tale scopo previsti.
Verranno esclusi dalla nuova rigida regola solo i casi in cui l’immobile pignorato sia la prima casa di abitazione del debitore. In tal caso, il soggetto esecutato potrà continuare a rimanere in casa fino a quando il giudice riterrà che tale permanenza pregiudichi la vendita dell’immobile.
La riforma va nel senso di agevolare la vendita degli immobili pignorati, favorendo in particolar modo il recupero dei crediti da parte delle banche che hanno concesso mutui. Da un lato, però, questo rischia di comportare la svendita delle case a prezzi irrisori, atteso che, al terzo esperimento, si potrà proporre un’offerta libera. Dall’altro lato, saranno gli stessi istituti di credito a poter acquistare gli immobili da questi finanziati usufruendo del nuovo bonus fiscale consistente nell’abbattimento dell’imposta di registro (a condizione che il bene venga rivenduto entro un anno). Leggi a riguardo “Mutuo: la banca prima finanzia l’acquisto dell’immobile, poi lo vende”.